Progetti

Progetti 2015/16

Due progetti a favore del Sermig.

Ipotesi di spesa stimata intorno a 75.000,00€

01) La passeggiata degli incontri.

La Fondazione Sermig nel dicembre del 2004 ha ricevuto in dono dai Padri Somaschi la proprietà denominata “Torre dell’eremo”, composta da 34.700 mq di terreno agricolo e boschivo e da un fabbricato di 900 mq.

Entro la fine del 2014 “la torre dell’Eremo” ospiterà un’accoglienza diurna per 15-20 ragazzi diversamente abili inseriti in un percorso occupazionale legato all’agricoltura, all’apicoltura, all’allevamento di animali da cortile e alla trasformazione alimentare con laboratori di panetteria, pasticceria e gelateria.

Sarà un punto di incontro per bambini e ragazzi, soprattutto del territorio, che da soli o in gruppo vorranno vivere momenti di formazione o confrontassi tra loro.

E’ all’interno del “la torre dell’Eremo” che la Fondazione Caterina Farassino realizzerà un giardino/orto terapeutico  senza barriere architettoniche.

Percorso terapeutico educativo e orto terapia.

L’orto terapia è una forma di cura volta al miglioramento fisico e psicologico dell’individuo tramite l’interazione, con l’elemento naturale. Si basa cioè sul presupposto che il contatto con la terra, il prendersi cura delle piante, il far crescere un orto, contribuiscano a diminuire lo stress dell’individuo, a migliorarne l’umore, ad aumentarne le capacità motorie e a sviluppare il suo senso di socialità. La semplice vista di un paesaggio unita all’osservazione delle piante con le loro forme, con i colori e i profumi, aiuta a restaurare l’attenzione in quei ragazzi che presentano problemi di ADD -Attention Deficit Disorder- (Richard Louv, 2006 e Kaplan & Kaplan, 1998).

Il processo curativo agisce quindi sui vari livelli di malattia, disfunzione e problematiche, donando benessere psicologico (concentrazione, memoria, abilita’ numeriche, sollievo da problemi psichici), benessere sociale (auto-stima, relazioni sociali, consapevolezza) e benessere fisico che si riflettono su una migliorata la mobilità, buon umore  e resistenza, poiché curando le piante si cura se stessi.

Sostenere l’educazione ambientale tra i bambini e i ragazzi fa apprendere inoltre il ciclo di vita della natura, delle cose e dei materiali.

L’orto-giardino in progetto sarà realizzato attraverso l’allestimento di aree studiate ad hoc per le diverse disabilità.

02) Parco giochi al Sermig.

Il Sermig era un’antica fabbrica di armi in disuso. Dal 1983 il lavoro gratuito di tanti, soprattutto giovani, lo ha trasformato in una profezia di pace, un monastero metropolitano aperto 24 ore su 24.

E’ un punto di incontro tra culture, religioni, schieramenti diversi per conoscersi, dialogare, camminare insieme.

E’ un riferimento per i giovani che hanno voglia di dare un senso alla propria vita.

E’ una casa aperta a chi cerca un soccorso: madri sole, carcerati, stranieri, persone che hanno bisogno di cure, di casa, di lavoro. Attualmente nella sede del Sermig c’è un piccolo parco giochi le cui strutture sono per la maggior parte in plastica e quasi tutti i giochi sono da sostituire.

La Fondazione Caterina vuole promuovere la progettazione e la costruzione partecipata per l’allestimento di un nuovo parco giochi utilizzando per lo più materiali di recupero. All’interno del laboratorio si accompagneranno gli utenti in un percorso creativo e artigianale che porta alla scoperta della propria manualità e alla creazione di un legame più stretto tra lo spazio e la persona che lo utilizza.

Chi donerà il suo lavoro per la Fondazione:

Arch. Valentina Farassino per Nido del Dialogo

Arch. Chiara Martini e Arch. Mariolina Monge per La passeggiata degli incontri


Progetto 2014

Nido del Dialogo

Partendo dal presupposto che il baby parking è un luogo di custodia che ha un’identità educativa e ricreativa riteniamo fondamentale formalizzare gli obiettivi che ci spingono a progettare un percorso educativo adatto a questa tipologia di servizio. I progetti didattici hanno lo scopo di raggiungere specifiche “finalità formative” e competenze cognitive e si sviluppano a partire dai centri di interesse dei bambini: il principale obiettivo quindi risulta essere fornire un servizio di assistenza temporanea qualificato sostenendo il bambino nel suo percorso di scoperta e di crescita.

Fornire al bambino esperienze nuove di vario genere per sviluppare le capacità e i tempi del singolo bambino rispettandone potenzialità, capacità e tempi.

Permettere ai bambini di entrare in relazione, favorendo così il linguaggio, la socializzazione, il rispetto dei turni, la memoria, il riconoscimento di sé e dell’altro.

Offrire ai bambini un luogo in cui sperimentarsi e trascorrere la giornata imparando divertendosi. Il servizio risulta importante anche per le famiglie. Nello specifico gli obiettivi del servizio riferiti alle famiglie sono: offrire alle famiglie un servizio flessibile capace di andare incontro alle loro esigenze; offrire un ambiente sereno e sicuro per l’affidamento quotidiano e continuativo dei figli a figure diverse da quelle parentali.

Il servizio di baby parking si rivolge a bambini in età compresa tra 13 mesi e 6 anni. La fascia di età molto vasta permette la creazione di relazioni tra pari, ma anche di relazioni tra bambini di età diversa. Spesso è proprio quest’ultima situazione, opportunamente organizzata e gestita, a stimolare la curiosità e la voglia di conoscere. La flessibilità di orario del servizio e la sua possibilità di accogliere bimbi con età anche molto diverse non può prescindere da una progettazione che preveda questi due elementi. Il valore educativo parte dalla progettazione consapevole che per ciascuna età vanno predisposti elementi diversi, che variano quindi a seconda del grado di sviluppo.

Come saranno gli spazi:

Ingresso per l’ accoglienza dei bambini e dei genitori

  • Salone gioco
  • angolo morbido (tappeti e cuscini e oggetti morbidi, palle morbide)
  • angolo movimento (palestrina e elementi morbidi per muoversi in libertà)
  • angolo della lettura e del teatro (libri e teatrino, sedute morbide per l’ascolto di storie)
  • angolo delle scoperte – cestino dei tesori (ceste e oggetti di recupero e di utilizzo comune)
  • angolo morbido (tappeti e cuscini e oggetti morbidi, palle morbide)
  • angolo pittorico e manipolativo (tavoli e sedie per attività a tavolino e materiale di uso e consumo – listelle a parete per appendere disegni – vasche per travasi)
  • angolo del gioco simbolico (tavolo con sedie, cucina, pentoline, bambole e lettini – kit del mercato – kit del dottore)
  • angolo dei travestimenti (scatole con foulard, stoffe, cappelli, borse)
  • scatole a tema (puzzle, costruzioni, incastri, giochi in scatola per le diverse fasce di età)

Sala Riposo

  • ambiente dedicato alla nanna con lettini, e tende oscuranti

Giardino

  • attrezzato e recintato. Orto terapia per bambini

Progetto 2010/2011

Creiamo un nuovo centro per i bambini della Spina 3

Nel 2010 e nel 2011 la Fondazione Caterina Farassino lavorerà per Vides Main, al fine di creare un nuovo centro di accoglienza e sostegno per i bambini della Spina 3. L’ssociazione  fin dal suo nascere ha privilegiato il lavoro per progetti dando priorità  ai minori , ai giovani e alle donne.

Grazie ad una stretta collaborazione con il Comune di Torino, stiamo lavorando per riuscire ad avere uno spazio che verrà data in uso gratuito a Vides Main. I lavori sono complessi, così come gli incontri con gli assessorati e le realtà presenti nella Spina3.
Il Comune ci ha segnalato un possibile luogo in fase di ristrutturazione che sarà probabilmente consegnato nel 2012. La nostra Fondazione si dovrà accupare di rendere tutti gli impianti a norma, di arredare il centro che sarà di circa 400 mq e di realizzare un parco giochi con i più piccoli.

Inoltre ci siamo impegnati ad aqcuistare uno scuola Bus per permettere ai bambini di potersi spostare verso il doposcuola, le gite organizzate dal centro e gli incontri con altri bambini in campi estivi. Il nostro impegno sarà rivolto anche ad acuistare nuovi giochi per la sede di via Fiesole 19, che necessita anche di un nuovo manto stradale, dell’illuminazione nel viale di accesso e di un cancello per chiudere l’accesso al centro di notte, dato che si sono già verificati atti di vandalismo.

Descrizione attività del centro con i bambini:

  • Due pomeriggi alla settimana dedicati al supporto scolastico per la fascia elementare e per quella della scuola media. L’orario ipotizzato coprirà l’arco dalle 14,30 alle 18,30.
  • All’interno dei due pomeriggi di svolgimento del supporto scolastico si prevede il momento della merenda per creare uno stile di famiglia e la possibilità di dedicarsi a giochi di società e ad attività manuali creative e sportive negli eventuali spazi esterni.
  • Un’animazione mensile per creare opportunità di incontro tra i bambini e i ragazzi.
  • Possibilità di partecipare alle attività espressive e sportive proposte per la varie fasce di età e alle escursioni e alle gite

Obiettivi:

  • Collaborare a dar vita ad un ambiente sereno in cui degli adulti provino a diventare compagni di viaggio di un gruppo di bambini e di ragazzi.
  • Creare i presupposti per entrare gradualmente in relazione con le famiglie di questi bambini e di questi ragazzi che spesso si trovano in situazione di fragilità sociale.
  • Affiancarli nell’impegno scolastico perché acquistino fiducia, crescano nell’autostima, scoprano attitudini e potenzialità.
  • Favorire il loro inserimento nel gruppo classe e dei pari, operando perché si aprano anche all’incontro con ragazzi di altre zone della Circoscrizione e della Città.
  • Rinforzare la rete informale che su Spina 3 esiste, ma forse è ancora poco visibile.

Progetto 2009

Ora dobbiamo arredare l’ente Pro Infantia!

Dopo aver lavorato per due anni alla raccolta fondi che ci ha permesso di ristrutturare completamente l’ente pro Infantia ed aver visitao il centro, ci siamo resi conto che tutti gli arredi del centro erano vecchi e la Direttrice ci ha spiegato che i mobili erano stati donati al centro intorno agli anni 70 ed erano di seconda mano. I bambini affidati al centro, in attesa che i loro genitori possano tornare ad occuparsi di loro o possano essere dati in affidamento ad una nuova famiglia, possono vivere meglio con arredi più adatti alla loro età. La Fondazione ha deciso di raccogliere e donare tutti i fondi raccolti nel 2009 per rendere il più sereno possibile il soggiorno dei giovani ospiti della comunità.

Gli arredi sono stati tutti acquistati nuovi, si è scelto di acquistare oggetti di design, colorati e divertenti ed al tempo stesso di ottima qualità.
Letti, armadi, tavoli per pc, scrivanie, il tavolo della cucina con sedie colorate. Le scarpiere per tutti i bambini ed un nuovo piano cottura per la cucina che a norma di legge doveva essere a piastre.


Progetto 2008

Ristrutturiamo l’ente Pro Infantia!

L’ente “Pro Infantia” si occupa, fin dal 1907, come stabilito dallo Statuto dell’epoca, “di bambini in stato di abbandono o provenienti da famiglie con difficoltà più o meno temporanee”. Naturalmente, la tipologia dei bambini accolti e le forme di disagio da essi manifestati sono cambiati nel tempo secondo le diverse vicende storiche e politico – sociali del ventesimo secolo.

Per rispondere in modo adeguato alle nuove esigenze dei minori presenti sul territorio torinese, il Pro Infantia ha, nel tempo, modificato radicalmente l’organizzazione della struttura, la disposizione degli ambienti, la progettualità pedagogica, le modalità di intervento e  le professionalità in esso operanti. I profondi cambiamenti avvenuti nel Pro Infantia non hanno però riguardato i principi e i riferimenti educativi generali, che nel tempo dunque, sono sempre rimasti gli stessi e possono essere così sintetizzati: ogni bambino è individuo unico ed irripetibile; ogni bambino, senza distinzione di sesso, nazionalità, religione, stato sociale deve essere aiutato a conoscere e a far emergere le proprie potenzialità; ogni bambino deve sviluppare le proprie potenzialità attraverso una molteplicità di attività intellettive, fisiche e ludiche e la vita in una comunità solidale. Il Pro infantia si compone di due comunità alloggio per minori dai tre ai quattordici anni che si trovano in stato di grave disagio e per i quali si abbia già una presa in carico dei servizi sociali e un provvedimento del Tribunale dei Minori o a seguito di un intervento d’urgenza dell’autorità di Pubblica Sicurezza. E’ inoltre presente un “Gruppo appartamento” per mamme in gravi difficoltà con i loro bambini. Tutte le comunità, condividono un’importante pezzo di storia, obiettivi, finalità e metodologie ma operano fisicamente e funzionalmente in modo distinto. Alla base dei profondi cambiamenti avvenuti al Pro Infanzia nel corso degli anni c’è il desiderio, da parte dei responsabili e degli operatori, di rispondere in maniera sempre adeguata alle esigenze dei minori. Alcuni provvedimenti legislativi però, hanno segnato il cammino delle comunità del Pro Infanzia in maniera decisiva tanto da determinarne il suo attuale volto. Ultime in ordine di tempo la L. 328/00 e la L. R. 1/04 hanno offerto molti stimoli per la riorganizzazione e la gestione delle comunità secondo criteri e modalità stabilite sulla base del sistema integrato dei servizi. In particolare con il D.G. R. 41/04 la Regione Piemonte ha stabilito i requisiti strutturali e gestionali delle comunità. Per questo motivo l’ente Pro Infantia si trova a dover realizzare imponenti ed onerosi lavori di ristrutturazione dei suoi ambienti. Con l’occasione di tali lavori di ristrutturazione l’ente ha deciso di rendere i locali e gli arredi più confortevoli ed idonei all’accoglienza di minori che necessitano di spazi adeguati ai loro bisogni. Continuare a sostenere la Fondazione Caterina attraverso una donazione economica o entrando a farne parte come volontari rappresentano gesti molto importanti: permetteranno infatti all’Ente Pro Infantia di continuare ad essere Casa, Scuola e Famiglia. E questo è solo un altro piccolo passo di quello che speriamo sia un lungo cammino insieme… prendiamoci per  mano, prendiamoli per mano!


Progetto 2007

Un Neuronavigatore per l’Ospedale Infantile Regina Margherita

Una nuova tecnologia in Neurochirurgia
Il Neuronavigatore in neurochirurgia rappresenta l’evidenza di come progresso tecnologico e ottimizzazione dei risultati chirurgici siano cresciuti contestualmente. Il Neuronavigatore è un sistema sofisticato di elaborazione tridimensionale delle immagini TAC e/o RMN, precedentemente acquisito sul paziente, che consente durante la procedura chirurgica di individuare il punto esatto in cui il neurochirurgo sta lavorando. Tutto ha inizio con la TAC e/o RMN a cui il paziente viene sottoposto prima dell’intervento secondo una procedura particolare. Le immagini vengono quindi trasferite ed elaborate tridimensionalmente dal sistema informatico del Neuronavigatore. A questo punto il neurochirurgo può già pianificare la strategia chirurgica scegliendo l’approccio più idoneo per il paziente. Durante l’intervento, grazie ad un sistema di rilevamento dal profilo cutaneo, le immagini precedentemente acquisite vengono interfacciate col paziente ed è a questo punto possibile avere la traiettoria tridimensionale della via chirurgica scelta per asportare un qualsiasi processo occupante spazio. Un sistema come questo consente di localizzare lesioni celebrali superficiali e profonde, come tumori e malformazioni vascolari, scegliendo la via più diretta e sicura evitando le aree definite “eloquenti”, quelle aree che se lesionate potrebbero dare un deficit neurologico permanente.
La Fondazione Caterina si impegnerà per tutto il 2006 a raccogliere fondi ed a contribuire ad acquistare questo importante apparecchio, donando cosa riuscirà a raccogliere alla Fondazione Forma. (Onlus interna dell’Ospedale Regina Margherita di Torino).